martedì 27 gennaio 2009

MONOROTAIA ALWEG DI TORINO

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Durante "Italia '61", l'esposizione tenutasi a Torino dal maggio all'ottobre 1961 in occasione del primo centenario dell'unità d'Italia, una delle principali attrattive fu una monorotaia a sella Alweg (dal nome del suo costruttore Axel Lennart WEnner-Gren) che percorreva un breve tragitto (circa 1,2 km) quasi rettilineo, che con un'ampia curva attraversava un laghetto artificiale posto all'interno del parco espositivo.



L'impianto, inaugurato il 6 maggio 1961, poggiava su pilastri in cemento armato precompresso, collocati a 20 metri l'uno dall'altro e sui quali era posta, a circa 6 metri di altezza, un'unica grande rotaia, pure questa in cemento armato precompresso, alta 1,40 metri.

La rotaia aveva il compito di sostegno, guida e alimentazione elettrica del convoglio. Quest'ultima era realizzata mediante bandelle metalliche poste sui fianchi della rotaia alimentate in corrente continua alla tensione di +/- 600 V (complessivamente 1200V).

Il convoglio, a tre elementi in lega leggera (costruito in Germania dalla Linke-Hofmann-Busch su disegno FIAT Materiale Ferroviario, con la collaborazione della carrozzeria Ghia) era lungo 30 metri, largo 3 e alto 4,5. Le casse erano sostenute da carrelli con ruote gommate di tipo automobilistico, ad asse orizzontale per la trazione e ad asse verticale per l'assetto e la guida del convoglio.

I motori elettrici di trazione, in corrente continua, erano del tipo ad eccitazione in serie ed erano regolati mediante indebolimento di campo e variazione di collegamento serie/parallelo, da un controller elettropneumatico PCM.

I servizi ausiliari erano garantiti da batterie di accumulatori al piombo che venivano ricaricate mediante gruppi composti da motore/dinamo. Il rallentamento e la frenatura del convoglio veniva eseguita mediante frenatura elettrica, con il collegamento dei motori ad appositi reostati, e frenatura pneumatica, mediante freni a disco di tipo automobilistico.

Il convoglio era predisposto per la trazione in multiplo ed aveva una portata di 80 posti a sedere e 120 in piedi.

Il tragitto fra le due estremita' veniva percorso a circa 60 km/h in un minuto e mezzo.

La "ferrovia aerea", come veniva definita allora, era in grado di trasportare 25.000 passeggeri al giorno. Al termine dell'esposizione ne aveva trasportati circa 2.200.000, percorrendo in totale circa 26.000 km. Il biglietto per una corsa costava 100 Lire.



In un filmato tratto da YouTube un cinegiornale dell'epoca che celebra i fasti della manifestazione.

La morotaia fu posta in disuso pochi mesi dopo il termine dell'esposizione. Il convoglio rimase per anni parcheggiato all'interno della stazione nord dove venne pesantemente vandalizzato.

L'infrastruttura venne smantellata qualche anno dopo tranne il breve tratto di viadotto, sopra il laghetto, e la stazione nord, ancora visibili.

lunedì 26 gennaio 2009

M-BAHN DI BERLIN

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Durante gli anni ottanta a Berlino Ovest fu realizzata in via sperimentale una ferrovia magnetica, M-Bahn (Magnetbahn), che si snodava nella zona di Potsdamer Platz, a ridosso del muro che separava la zona occidentale della città da quella orientale (nel filmato da YouTube un viaggio nel aprile 1990 a pochi mesi dalla caduta del muro).

Come in quasi tutti i sistemi a levitazione magnetica veniva utilizzato per la propulsione un motore lineare, ma solo 85% del peso del convoglio era sostenuto dalla levitazione, il resto del peso veniva sopportato da normali ruote.



La linea M1 era lunga 1,6 km e contava 3 fermate: Gleisdreieck, Bernburger Straße e Kemperplatz.

Il capolinea sud a Gleisdreieck, letteralmente "ferrovia a triangolo", era ubicato all'incrocio con la linea U1, in una stazione su viadotto su due livelli, che anticamente aveva una forma tringolare.


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Nel tratto tra Gleisdreieck e Bernburger Straße, a binario unico, il sedime ferroviario era quello della linea U2, reso libero durante il periodo della Guerra Fredda dal 1961 al 1989, dall'interruzione che questa linea aveva subìto a Gleisdreieck, trasformando la fermata successiva, Potsdamer Platz, in una stazione fantasma.

Il tratto successivo, a binario doppio ed in sopraelevata, era invece stato realizzato ex-novo e traversava la zona attualmente occupata dal Sony Center per raggiungere il capolinea nord di Kemperplatz, in prossimità della Philharmonie.

Il pre-esercizio iniziò nell'agosto 1989, pochi mesi prima della caduta del muro. L'esercizio regolare ebbe inizio nel luglio 1991 ma durò solo due mesi perchè nel frattempo si era deciso di riattivare la linea U2 e quindi la fermata di Potsdamer Platz. La linea fu smatellata definitivamente nel febbraio 1992.